Truffa Bitcoin: occhio alle pubblicità con Leotta e Jovanotti

di Mattia Novelli

6 Novembre 2019

Jovanotti e Diletta Leotta diventati ricchi con i Bitcoin? Tutto falso: si tratta di una truffa che coinvolge criptovalute e VIP, usati come testimonial. Ecco come funziona e come difendersi.

 

Bitcoin e VIP: un’accoppiata che appare spesso online tramite pubblicità e avvisi e di cui è meglio non fidarsi. Spesso dietro questi ads, che promettono ricchezza e guadagni milionari, si nascondono vere e proprie truffe che sfruttano il volto di nomi noti come Diletta Leotta o Jovanotti (gli ultimi a essere stati trasformati in testimonial involontari di un’operazione decisamente illegale).

La truffa è davvero semplice quanto accattivante agli occhi degli utenti più ingenui che, vedendo un personaggio famoso e una possibilità di guadagno tramite Bitcoin, si accorgono troppo tardi di essere incappati in uno dei tanti tentativi di frode presenti online.

Hai visto una pubblicità con un VIP diventato improvvisamente ricchissimo con i Bitcoin? Meglio starne alla larga: ecco come funziona la truffa e cosa puoi fare per difenderti.

La truffa agisce in modo estremamente semplice e si ripete ciclicamente con modalità e VIP differenti (in passato sono stati protagonisti senza volerlo Marco Baldini, Ferrero e persino la regina Elisabetta).

Vengono utilizzati foto e nomi di un VIP, ovviamente senza permesso e spesso senza che i diretti interessati ne siano a conoscenza: questi diventano poi protagonisti di annunci creati a hoc, accanto a finti articoli di giornale, che spiegano nel dettaglio come diventare ricchi con i Bitcoin in poco tempo (imitando il successo del personaggio famoso di turno).

Si tratta di modalità del tutto simili alle truffe di tipo phishing, pagine di quotidiani e giornali famosi ricreate alla perfezione, cookies capaci di comparire anche su testate ufficiali e che per questo convincono ancora di più l’utente sulla loro potenziale veridicità.

Ovviamente, se trovate questo tipo di annunci su giornali e magazine online solitamente affidabili la colpa non è certo della testata.

Chi gestisce i contenuti di un determinato portale ha ben poco a che fare con la presenza di questo tipo di pubblicità, che vengono sponsorizzate affidandosi a Google AdSense o Google Ads in maniera automatica (i malviventi pagano il servizio, che poi li inserisce negli spazi migliori disponibili secondo un preciso listino e diverse modalità).

Google esercita un controllo approfondito su questo tipo di inserzioni, che vengono di volta in volta modificate proprio per aggirare il ban preventivo. Se vedete apparire questo tipo di pubblicità potete difendervi prima di tutto non credendo alla bufala e poi segnalando i contenuti malevoli direttamente a Big G.

Farlo è davvero semplice, cliccate sulla X che permette di chiudere l’annuncio e successivamente procedete alla segnalazione attraverso l’apposito comando: la pubblicità verrà quindi rimossa e non comparirà più nelle pagine web da voi visitate.

Questo tipo di bufale nascondono truffe che, se seguite fino in fondo, permettono ai vari malintenzionati di accedere ai dati sensibili forniti dagli stessi utenti che, magari alla ricerca di fortuna, si fidano di un testimonial conosciuto ritrovandosi in situazioni spiacevoli. Nei casi più gravi si può arrivare anche a compromettere il proprio conto corrente: evitate sempre di inserire i dati della vostra carta e prima di accettare qualunque condizione proposta effettuate una rapida ricerca su Google (che permette di smascherare in fretta questo tipo di fregature).

Chi si nasconde dietro al fenomeno è ancora un mistero, ma gli annunci presenti online sono tantissimi: prestare sempre la massima attenzione è la miglior difesa.

Qui l'articolo originale di Mattia Novelli su Money

Nel caso in cui siate caduti nella trappola dei malviventi vi consigliamo una pulizia profonda di smartphone e pc per evitare ulteriori furti di dati sensibili.

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Jovanotti e Diletta Leotta usati per la truffa dei Bitcoin